mercoledì 17 dicembre 2014

La Giandonix a Reggio 2014

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Come posso non raccontare  la mia quarta maratona? E’ impossibile!


Non posso non scrivere quello che ho provato in quei 42 km e 195 mt, un mix di gioia, passione, dolore, pianto, sorrisi, tenacia, ribellione, condivisione, calore, forza di volontà, arresa, ripresa e in fine felicità.
Dunque da dove incominciare, beh direi dalla preparazione a questa maratona.
Come al solito, il percorso per arrivare al giorno X non è  lineare e facile, in tutte e quattro le  preparazioni ci sono sempre stati mille problemi e intoppi da affrontare.
Posso dire che alla fine il giorno della maratona diventa una giornata liberatoria, un momento in cui mi dico.” Finalmente te la togli dalla palle!”; sembra strano ma è così…non so il perché ma non è mai facile…ed ad ogni preparazione c’è sempre stato un inghippo-problema di salute diverso!
Ma per fortuna, la MIA forza di volontà e tenacia ha sempre detto di non mollare, di provarci sempre comunque vada, perché le emozioni che si provano al traguardo di una maratona è una cosa difficile da spiegare a parole…bisogna solo provare a VIVERLA!
Quindi vivo sempre nella speranza che quel problema non si presenti in maratona ma che stia zitto zitto buono buono e calmo ma invece ahimè, non si presenta QUEL problema che ho avuto nei lunghi ma un altro che non ti aspettavi, che dice: “ Ciao mi chiamo CRAMPO MUSCOLARE e ti accompagnerò nella tua bellissima maratona dal 28 km fino alla fine”
Ahahah benvenuto!
Dicesi Crampo Muscolare, dolori muscolari improvvisi e violenti (sti caxxi!) causati dalla contrazione involontaria di uno o  più muscoli ( in questo caso i miei polpacci).
I crampi sono causati principalmente da una insufficiente ossigenazione del muscolo, dal freddo, da carenza di sali minerali (non ho fatto la mia solita prevenzione con Sali minerali quattro giorni prima della gara), da traumi fisici, oppure in conseguenza di uno sforzo prolungato o improvviso.
Wikipendia Ti amo! Ahah
Dunque veniamo al giorno 14 dicembre, il giorno in cui 2919 persone (353 donne e 2566 uomini) corrono e tagliano il traguardo della XX edizione della maratona di Reggio Emilia.
Mi sembra di correre a casa, ( diciamo  un UMV un po’ lunghetta ) prima di tutto per la grossa affluenza degli amici podisti veronesi e secondo per la sorpresa dei miei 2 amici di Montecchio (amici di vita, di musica) che mi sono venuti a far il tifo lungo il percorso e all’arrivo.
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Nelle 2 settimane prima della maratona, cerco di spronare il coach a provare a tirare la sua gara ma dopo molti tentativi decide di accompagnarmi in questi 42 km!
Effettivamente dopo tutti i mesi che ha corso da solo per preparare il passatore e maratone, credo che umanamente abbia ragione, il fatto di voler divertirsi e correre in compagnia.
La giornata si prospetta perfetta, le condizioni meteo sono ottime, le caratteristiche per far una gara da 10 e lode ci sono.
Ore 9.00 si parte...Non so ogni volta mi emoziono anche alla partenza…do una stretta di mano ad Alberta e le dico che ci vediamo all’arrivo con il famoso asciugamano con la scritta “ A Gh’l’ò cavèda!”  ( dovete sapere che Alberta si è iscritta solo per avere l’asciugamano ahahah)
Tutti questi podisti colorati e gli applausi della folla mi portano ad avere un ritmo troppo veloce, lo sento dal battito del cuore e dal respiro.
Alberta ci segue per i primi 3 km poi la vedo eclissare tra i podisti, decido di non guardare assolutamente il garmin neanche ai parziali al Km!
Voglio correre così per il gusto di correre, poi se è arriva anche il personale ben venga!
Mi conosco ormai troppo bene, se vedo  sul Garmin ritmi da 5.30-5.40 mi prende la testa dicendomi “ Gianda se tieni sti ritmi in maratona scoppi” e invece no io quel ritmo lo so tenere solo che non ne sono ancora convinta ( la mia solita poca fiducia in me stessa!)o meglio dopo l’esperienza di questa maratona ho acquisito finalmente questa consapevolezza!
I km scorrono tranquilli, ho un po’ di dolori allo stomaco, sento la pancia freddissima, non soffro il freddo in corsa, già dai primi km mi tolgo i manicotti e i guanti però la pancia non so oggi  fa i capricci.
Mi supera Dama The Rock dandoci un 5 a me e a Corrado…qualche battuta e prosegue per la sua strada!
Incontro anche il Benga, mi dice che sto andando un po’ troppo veloce ma non lo so non gli do bado e non mi pongo il problema…il Garmin è invisibile oggi!
Mi fido del mio pacer e si prosegue!
Incomincio a sentire un piccolo fastidio al polpaccio sinistro, mi ripeto che tutto andrà bene che il mio fisico e soprattutto le mie gambe faranno le brave.
Incontro Barbara, triathleta nonché compagna di squadra Woman, tra una ciacola e l’altra distolgo il pensiero del mio fastidio e si va avanti.
Si arriva al passaggio della Mezza maratona, mi fermo per bere qualcosa al ristoro e controllo il tabellone del timer, mi stupisco nel vedere un bel 2 ore e 2 minuti!
Porca Miseria sto andando veramente bene! Sono contentissima!
Corrado sa tutto il percorso a memoria, quindi mi da sicurezza dicendomi i passaggi successivi, delle salite che incontreremo.
Se passo bene fino al 28 km, il più difficile è fatto, ma dal 26 km qualcosa non va, il crampo al polpaccio sinistro si fa sentire di più e io nella salita cammino per non peggiorare la situazione!
Da li in poi inizia il calvario, ci superano i palloncini delle 4 ore e  15  e da li capisco che il mio sogno svanisce, mi scappano via così i maledetti palloncini fuscia!
Cerco di non disperarmi, di mantenere la calma, la strada è lunghissima a ste condizioni ma la voglia di avere al collo quella bellissima medaglia mi fa continuare.
Vada come vada mi dico, l’importante a sto punto è arrivare.
La situazione peggiora, mi prende i crampi anche al polpaccio destro, noooo è la fine!!!
Sto cercando di modificare l’appoggio dei piedi per sentire meno dolore ma è sempre peggio e alterno camminata a corsa.
Corrado mi dice che se cammino peggioro la situazione, potrei non arrivare all’arrivo, meglio continuare a corricchiare  ma non a camminare…
Stringo i denti e proseguo….guardando Garmin Connect  ora, mentre scrivo, il 35 km ho la media degli 8! Da Paura!
Ad ogni ristoro mi fermo e cerco di integrare con i Sali minerali nella speranza che il dolore si calmi un po’,
ma è sempre peggio dal polpaccio sinistro mi salgono continue fitte fin all’inguine, mi ripeto” l’importante è finire! “
Arrivati al cavalcavia  (credo al 37 km) corro in discesa e in salita cammino, li mi vien da piangere, la disperazione più totale,
Corrado mi aiuta a superare sto momento, ricordandomi le persone che mi vogliono bene e mi passa un po’ e ritorno a corricchiare…
Il giorno prima, nella chat di whatsapp del gruppo clown, i miei amici di corso mi dicono che loro saranno con me in gara, sto pensiero mi da forza e penso a tutti loro, stringo i denti e si va avanti…
Il passaggio nel parco mi distoglie un po’ dal dolore, cerco di tenere la mente concentrata, mancano solo 4 km!
Al ristoro del 40 km mi sparo 2 bicchieri di Coca cola, AAAAAAA che liberazione! Sogno sempre la coca cola quando sono in gara e adesso addirittura posso berla, non devo aspettare il post gara! Evvai!
Bisogna sempre guardare il bicchiere mezzo pieno!
Si esce dal parco e inizia di nuovo la strada, ormai manca poco, non mollare Giandona, l’arrivo è li a portata di polpaccio ahah
Il coach fa quattro conti, mi chiede quanto è il mio personale, Venezia 4.27,cazzo mi dice che ce la facciamo a migliorare, non si mollaaaa!!
Nella tragedia e nella sofferenza vedo uno spiraglio, andiamo a prenderci sto nuovo Pb!
Nell’ultimo km tanta gente cammina e come al solito non riesco a star zitta, appoggio la mano sulla spalla di tutti quelli che “ passeggiano”  e le invito a correre con me!
Uniti dallo spirito sportivo, ci avviciniamo al nostro obiettivo! Il coach ci fa da countdown dei metri finali!
Sto caxxo di gonfiabile non arriva, mi ripeto che è finita, che anche sta volta ce l’abbiamo fatta!!
Mi ribecco la mia socia e dome con lo striscione, ecco l’arrivo e la vita sorride di nuovo, la fatica è già cancellata, è alle mie spalle!!
Tempo finale 4 ore 21 minuti e 23 secondi! Nonostante tutto, nonostante il dolore, un nuovo personale! Abbassato di 6 minuti!
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E chi lo avrebbe mai detto che dopo tutto quel calvario durato 12 km, sarei arrivata a un miglioramento così!
Alberta, nonostante tutti i dolori che aveva, ha terminato la sua gara in 4 ore e 11 minuti , ricevendo finalmente il tanto sognato asciugamano!
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La foto qui sotto esprime la sua contentezza
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Eh, oggi è martedì e vi dico che nonostante il massaggio di Katia, i miei polpacci fanno ancora malissimo!
Stasera scarico un po’ con la piscina valà!
Concludo questa mia esperienza con la voglia di dirvi che ripartirei subito per un’altra MARATONA!






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